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Coronavirus: come proteggersi?

CORONAVIRUS: come proteggersi?

Le parole sono importanti! Lo hanno chiamato Coronavirus.

Curioso, la corona si porta sulla testa ed è proprio lì che il virus comincia ad attecchire.

Ha la forma di una pallina piena di ventose pronte ad attaccarsi ai tuoi occhi, attraverso le immagini diffuse in rete e dai media; ventose che si attaccheranno ai tuoi pensieri come un Geco che, attaccato al soffitto della tua stanza, ti fa sentire che c’è una presenza. Alcuni lo snobbano, altri lo temono, per altri è un animaletto con cui divertirsi e da poter studiare. Sta di fatto che quello sta lì e intanto, nella tua testa, germogliano pensieri che cresceranno moltiplicandosi fino a quando il tuo corpo comincerà a sentire fisicamente le conseguenze delle emozioni che tali pensieri suscitano.

Ipotizziamo che tu sia in cucina, o in salotto, intento a svolgere le tue attività quotidiane. Tranquillo. Ignori che sul soffitto della tua stanza c’è un Geco in attesa di cibo. Magari, quando sarà già sera, entrerai in camera e lui sarà già sparito saziato dal suo banchetto di insetti. Tranquillo, ti metterai a letto e riposerai sonni beati per risvegliarti poi (se sei fortunato) il giorno dopo, pronto ad un nuovo inizio.

Coronavirus – il Geco beato

Immaginiamo adesso uno scenario diverso, ipotizziamo che tu sia in cucina, o in salotto ed in televisione o sul tuo telefono in qualche social o in qualche chat, si cominci a parlare dei Gechi nelle stanze da letto. Dell’ondata insolita di Gechi sui soffitti delle stanze da letto. Di come determinate condizioni (che guarda caso coincidono anche con quelle vissute da te) possano aumentare il rischio della presenza di questi Gechi sui soffitto delle stanze da letto di tutto il mondo. Foto ingrandite mille volte delle squame del Geco, inquadrature della sua lingua prensile, informazioni dettagliate di come le sue ventose restino saldamente appiccicate al soffitto per giorni e giorni dopo che questo è morto.

Gli amici su Facebook cominciano a condividere notizie importanti sui Gechi, sull’habitat ideale che li fa riprodurre. Articoli di “fonti certe” parlano di come ne esistano diverse specie, alcune addirittura velenose per l’atmosfera! Qualcuno racconta di come, mentre dormisse, gli sia caduto addosso un Geco e gli si sia infilato tra le lenzuola.

Coronavirus – nel letto….tra le lenzuola!

O di quanto, i più talentuosi ricercatori, siano riusciti a definirne le modalità di funzionamento, la struttura sociale, come si riproduca e di cosa effettivamente si cibi. Insomma: quello che fino a ieri era un piccolo animaletto, diventa il protagonista dei pensieri e dei discorsi di tutti.  Tanto che corri subito in camera da letto a controllare ovunque che non ce ne sia traccia alcuna. Tutte le sere ripeti il rito, disinfetti la stanza con tutti i prodotti chimici possibili che possano scongiurare il pericolo, persino ove i prodotti stessi potrebbero avere controindicazioni tossiche.

Tu hai paura.

E questa, occupa ogni spazio.

Coronavirus – la paura

Eppure, se non avessi acceso il televisore, se non avessi aperto il telefonino, se nessuno ti avesse mostrato le foto di quelle ventose che non si staccano più per giorni e giorni, forse staresti ancora in salotto a leggere quel romanzo che ti piace tanto o magari a giocare coi tuoi bambini che, scevri da qualsiasi condizionamento, vogliono soltanto divertirsi con te.

Prendo in prestito il caro Geco, non me ne voglia, per raccontare con una metafora come l’incubatrice più grande di qualunque male, di qualunque orrore, di qualunque pericolo: sia la nostra mente.

“Ma come è possibile che il nostro più grande pericolo sia proprio dentro di noi? Come può essere, il nostro strumento più tecnologicamente avanzato (e che secoli di evoluzione ci è costato affinare), il nostro peggior nemico?”

Se ci pensi persino un Ferrari, rampante motore italiano simbolo di uno Status così desiderabile, può uccidere se non viene guidato da un pilota esperto.

Coronavirus – la tua mente è un potente Ferrari

Ecco: la nostra mente è un motore potentissimo che va governato da un pilota esperto. Se non lo governi tu, qualcun altro lo farà a suo vantaggio. Un Ferrari abbandonato in strada, con le chiavi attaccate al quadro, farebbe gola a chiunque non credi?

Quando la tua mente è inconsapevole, o meglio tu sei inconsapevole di essere il pilota della tua mente, sei come quel Ferrari in strada con le chiavi attaccate al quadro.

Chi sta guidando quando guardi la TV? Chi guida quando leggi i titoli e i trafiletti? Chi guida quando condividi notizie sentite dire ad altri e che non hai verificato per esperienza diretta?

Riconosciti il lusso di rimanere per qualche istante seduto nel tuo Ferrari con gli sportelli chiusi. Respira il profumo di quegli interni, senti la piacevolezza di quel volante fra le tue mani. Poi accendi il motore: WROOOOOOOAAAMMM! Lo senti com’è potente? A chi vuoi lasciarlo guidare?

Puoi diventare il pilota del Ferrari che è la tua mente e scegliere se e quale “Corona” indossare, ricorda la storia del Geco.

Ora tu mi dirai: “ma un Geco non è pericoloso come il Coronavirus”

Spiegalo alla Zanzara.

 

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