Iniziamo a sognare già nel grembo materno, sul piano psichico la funzione del sogno è quella di ricollegarci alla presenza primaria (F. Fornari) come un cordone ombelicale che ci collega al tutto. Ad un’energia assoluta, attraverso le cui forme, prendiamo forma e materia.

Se fin dagli antichi tempi, da Eraclito (IV sec. a.C) ad Artemidoro di Lidia (II sec. d.C), l’oniromanzia ha cercato di definire origine ed interpretazione dei sogni, secondo il principio della libera associazione attribuendo al Sogno potere terapeutico, profetico e divinatorio; molti hanno dedicato studio a questo fenomeno così curioso, in cui sembriamo essere attivi oltre il controllo fisico. Di fatto, nella fase REM quella in cui stiamo sognando, il nostro corpo viene immobilizzato dal cervello, come in un meccanismo di difesa che disconoscono i sonnambuli che, invece, riescono ad alzarsi e dare vita al sogno anche col corpo.

Freud dedicherà i suoi studi ad analizzare il processo che struttura i sogni e successivamente Jung si focalizzerà sulla metafora costituita dal sogno, per il sognatore.

Per Jung sono le immagini la chiave di lettura dei sogni, ovvero cosa tenta di dirci il nostro inconscio mettendo in scena quella particolare scena.

C’è addirittura il sogno lucido di Inception [2010], una pellicola geniale che mostra come effettivamente lo stato di presenza all’interno di un sogno, possa lasciare spazio ad una creazione consapevole di scenografie funzionali per la nostra realtà.

Ce n’è da perdersi nel sogno, un argomento tanto vasto quanto coinvolgente che ci invita insistentemente a porre l’attenzione su quel sottile limite tra sogno e realtà, un po’ alla Matrix [1999].Cosa possiamo utilizzare per evitare di perderci nei meandri onirici privi di parametro cosciente?

Fritz Perls, il padre della Gestalt, ha avuto l’intuizione di porre l’accento sul PRESENTE. Sul QUI E ORA del sogno e del sognatore, favorendo l’integrazione e la consapevolizzazione che tutti gli elementi del sogno sono frammenti della personalità del sognatore . Fritz Perls dice: “Nel sogno o nel perimetro del sogno, nell’ambiente del sogno, troviamo tutto quello che ci serve: le difficoltà esistenziali, la parte mancante della personalità, tutto quanto” (La Terapia Gestaltica parola per parola. Roma, Astrolabio – Ubaldini 1980)

Immaginiamo di poter osservare i nostri sogni, trovando in ciascun elemento di questi, un indizio un messaggio, un’opportunità di esplorazione di qualcosa che a livello cosciente non riusciamo a vedere. Ecco che Perls parla di fare esperienza di un sogno, piuttosto che di analizzarlo. Un ascolto attento e partecipe dei sogni, può diventare un prezioso valore aggiunto anche nella relazione di aiuto e insieme al Counselor può essere interessante lavorare sui sogni in modo creativo focalizzando sull’esperienza nel qui e ora.

E tu? Cosa hai sognato stanotte?

Magari non te lo ricordi, può capitare di non ricordare i sogni, sebbene ne abbiamo fatti, possiamo tuttavia allenarci a ricordarli progressivamente sempre meglio iniziando a tenere un DIARIO DEI SOGNI. Io ho scelto di comprare un bellissimo quaderno con una piuma disegnata sopra, una penna romantica (perché si inizia a sognare già da prima di dormire) ed ho iniziato a trascrivere i miei sogni, quando li ricordavo, appena sveglia. Scrivo la data, il sogno, e le sensazioni che ho provato nel sogno e nel trascriverlo al risveglio. Ti posso assicurare che è incredibile come già con questo gesto semplice, si possa fare colazione con l’inconscio e cominciare a comprenderne un po’ di più i messaggi. Anche se non ricordo e credo di non aver sognato, scrivo la data e indico che quella notte non mi ricordo nulla.

Prima di addormentarmi stabilisco l’intenzione di sognare, come se dessi un’istruzione precisa sul da farsi. Provare per credere!Un altro alleato prezioso per i sognatori è IL COMPAGNO DI SOGNO, qualcuno con cui condividere il sognato e commentarlo. Come un diario vivente della nostra attività onirica. Io ho scelto il mio amico Marco e addirittura, a volte, ci è capitato di sognare esattamente lo stesso sogno, la stessa notte, a proposito di inconscio collettivo. Stai già pensando a chi potrebbe essere il tuo?

Infine: il sogno può simboleggiare alienazione o può rappresentare uno strumento prezioso, se utilizzato in modo consapevole, per ritrovare senso nel qui e ora ed anche per divertirsi a uscire dagli schemi rigidi che ci impediscono di accedere a tutte quelle informazioni che l’inconscio, creativamente, riorganizza in sogno.

Allora: Sogni d’oro!

#worlddreamday #counselling #counselor #crescitapersonale

Iniziamo a sognare già nel grembo materno, sul piano psichico la funzione del sogno è quella di ricollegarci alla presenza primaria (F. Fornari) come un cordone ombelicale che ci collega al tutto. Ad un’energia assoluta, attraverso le cui forme, prendiamo forma e materia.

Se fin dagli antichi tempi, da Eraclito (IV sec. a.C) ad Artemidoro di Lidia (II sec. d.C), l’oniromanzia ha cercato di definire origine ed interpretazione dei sogni, secondo il principio della libera associazione attribuendo al Sogno potere terapeutico, profetico e divinatorio; molti hanno dedicato studio a questo fenomeno così curioso, in cui sembriamo essere attivi oltre il controllo fisico. Di fatto, nella fase REM quella in cui stiamo sognando, il nostro corpo viene immobilizzato dal cervello, come in un meccanismo di difesa che disconoscono i sonnambuli che, invece, riescono ad alzarsi e dare vita al sogno anche col corpo.

Freud dedicherà i suoi studi ad analizzare il processo che struttura i sogni e successivamente Jung si focalizzerà sulla metafora costituita dal sogno, per il sognatore.

Per Jung sono le immagini la chiave di lettura dei sogni, ovvero cosa tenta di dirci il nostro inconscio mettendo in scena quella particolare scena.

C’è addirittura il sogno lucido di Inception [2010], una pellicola geniale che mostra come effettivamente lo stato di presenza all’interno di un sogno, possa lasciare spazio ad una creazione consapevole di scenografie funzionali per la nostra realtà.

Ce n’è da perdersi nel sogno, un argomento tanto vasto quanto coinvolgente che ci invita insistentemente a porre l’attenzione su quel sottile limite tra sogno e realtà, un po’ alla Matrix [1999].Cosa possiamo utilizzare per evitare di perderci nei meandri onirici privi di parametro cosciente?

Fritz Perls, il padre della Gestalt, ha avuto l’intuizione di porre l’accento sul PRESENTE. Sul QUI E ORA del sogno e del sognatore, favorendo l’integrazione e la consapevolizzazione che tutti gli elementi del sogno sono frammenti della personalità del sognatore . Fritz Perls dice: “Nel sogno o nel perimetro del sogno, nell’ambiente del sogno, troviamo tutto quello che ci serve: le difficoltà esistenziali, la parte mancante della personalità, tutto quanto” (La Terapia Gestaltica parola per parola. Roma, Astrolabio – Ubaldini 1980)

Immaginiamo di poter osservare i nostri sogni, trovando in ciascun elemento di questi, un indizio un messaggio, un’opportunità di esplorazione di qualcosa che a livello cosciente non riusciamo a vedere. Ecco che Perls parla di fare esperienza di un sogno, piuttosto che di analizzarlo. Un ascolto attento e partecipe dei sogni, può diventare un prezioso valore aggiunto anche nella relazione di aiuto e insieme al Counselor può essere interessante lavorare sui sogni in modo creativo focalizzando sull’esperienza nel qui e ora.

E tu? Cosa hai sognato stanotte?

Magari non te lo ricordi, può capitare di non ricordare i sogni, sebbene ne abbiamo fatti, possiamo tuttavia allenarci a ricordarli progressivamente sempre meglio iniziando a tenere un DIARIO DEI SOGNI. Io ho scelto di comprare un bellissimo quaderno con una piuma disegnata sopra, una penna romantica (perché si inizia a sognare già da prima di dormire) ed ho iniziato a trascrivere i miei sogni, quando li ricordavo, appena sveglia. Scrivo la data, il sogno, e le sensazioni che ho provato nel sogno e nel trascriverlo al risveglio. Ti posso assicurare che è incredibile come già con questo gesto semplice, si possa fare colazione con l’inconscio e cominciare a comprenderne un po’ di più i messaggi. Anche se non ricordo e credo di non aver sognato, scrivo la data e indico che quella notte non mi ricordo nulla.

Prima di addormentarmi stabilisco l’intenzione di sognare, come se dessi un’istruzione precisa sul da farsi. Provare per credere!Un altro alleato prezioso per i sognatori è IL COMPAGNO DI SOGNO, qualcuno con cui condividere il sognato e commentarlo. Come un diario vivente della nostra attività onirica. Io ho scelto il mio amico Marco e addirittura, a volte, ci è capitato di sognare esattamente lo stesso sogno, la stessa notte, a proposito di inconscio collettivo. Stai già pensando a chi potrebbe essere il tuo?

Infine: il sogno può simboleggiare alienazione o può rappresentare uno strumento prezioso, se utilizzato in modo consapevole, per ritrovare senso nel qui e ora ed anche per divertirsi a uscire dagli schemi rigidi che ci impediscono di accedere a tutte quelle informazioni che l’inconscio, creativamente, riorganizza in sogno.

Allora: Sogni d’oro!

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